Presentazione Squadre 2025: Groupama – FDJ
La Groupama-FDJ si avvicina alla stagione 2025 con un organico abbastanza rinnovato, rispetto al recente passato. Sono andati via corridori importanti, soprattutto in prospettiva, come Lenny Martinez e Laurence Pithie, ma la dirigenza della formazione francese ha deciso di non fare particolari sforzi per rimpiazzarli, portando in organico alcuni corridori già molto esperti e sperando soprattutto nella definitiva esplosione dei giovani rimasti invece a disposizione. Le potenzialità per raccogliere risultati importanti comunque ci sono, anche se in alcune tipologie di gara le soluzioni a disposizione si sono abbastanza ristrette. Dal punto di vista della classifica UCI, però, la situazione è decisamente tranquilla in chiave permanenza nel WorldTour e questo permetterà a tecnici e corridori di scegliere con attenzione e raziocinio gli obiettivi su cui puntare maggiormente.
Gli uomini più attesi
Le aspettative più pesanti sono, di nuovo, sulle spalle di David Gaudu. Il francese, negli ultimi anni, è stato a dir poco incostante, accusando qualche passaggio a vuoto ma trovando anche il modo di conquistare risultati importanti. Il 2024 lo ha chiuso su un’onda che pareva in fase crescente, se si pensa alle buone cose fatte alla Vuelta (sesto a Madrid), al Giro del Lussemburgo (tappa vinta e terzo posto finale) e a Il Lombardia, chiuso al nono posto. Da vedere quali saranno gli obiettivi che sceglierà, di comune accordo con la squadra, e se cercherà di prediligere nuovamente, le classifiche generali ai singoli traguardi. In salita il francese indubbiamente ci sa fare, ma nelle ultime due stagioni ha vinto solo due corse e forse, a 28 anni, è il momento di dare una svolta alla carriera, sotto questo aspetto.
Le attese sono grandi anche per Romain Grégoire, che di anni ne farà solo 22 fra qualche giorno ma che si trova davanti già alla sua terza stagione da professionista. Il francese sembra essere corridore tagliato su misure per le Classiche e in generale per le giornate vallonate, date le sue buone capacità di tenuta in salita e uno spunto veloce davvero interessante. Nel 2024 ha vinto a livello WorldTour, al Giro dei Paesi Baschi, è stato discreto protagonista nelle Ardenne e poi ha chiuso la stagione alla grande, con tre podi fra Coppa Agostoni, Giro del Veneto e Veneto Classic. Per lui, il 2025 potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione, magari attraverso una vittoria di quelle davvero pesanti.
Sulle larghe spalle di Stefan Küng si poggiano poi diverse speranze per la squadra francese. Il potentissimo corridore elvetico è una certezza non solo per le prove a cronometro ma anche per le Classiche del Nord, dove ha più volte dimostrato di avere tutte le carte in regola per riuscire a centrare una vittoria importante anche in una monumento come la Parigi-Roubaix, che sembra essere sempre più adatta alle sue caratteristiche. Il 31enne svizzero ha provato ad aggiungere anche la dimensione di cacciatore di tappe nei Grandi Giri e potrebbe arricchire il bottino della squadra centrando una o più vittorie di giornata attaccando dalla lunga distanza, come spesso ama fare.
Per quanto riguarda le gare di un giorno, uno degli uomini chiave del telaio francese è sempre Valentin Madouas. Brillante protagonista della prova in linea di Parigi 2024, il francese arriva da una stagione in cui è stato molto continuo, ma che non lo ha visto riuscire a piazzare la zampata vittoriosa. Le sue caratteristiche rimangono quelle di un fondista che sa muoversi molto bene in corse caotiche e le possibilità di centrare quel successo pesante che ancora gli manca in carriera restano elevate. Un altro corridore che finora ha vinto poco in carriera, in rapporto a potenzialità e impegno, a Guillaume Martin: il “filosofo” ha deciso di cambiare squadra, a caccia di stimoli che possano magari aiutarlo a uscire dalla dimensione del “raccogli-punti”, a suon di piazzamenti rilevanti sì, ma non entusiasmanti. Nel nuovo ambiente non sarà, probabilmente, l’unica carta per le salite e questo dovrebbe dargli la possibilità di muoversi con maggiore agio rispetto al recente passato.
Un altro nuovo arrivo, sempre con bandierina francese accanto al nome, è Rémi Cavagna, che ha chiuso anticipatamente un rapporto a dir poco fallimentare con la Movistar e cercherà di rilanciarsi con la fiducia di Marc Madiot. Pedalatore infaticabile, ottimo specialista della cronometro e buon interprete anche delle corse del Nord, proverà a ritrovare le sensazioni di un tempo, mai viste nell’arco della sua esperienza spagnola. In termini di gare di un giorno, rimangono corridori con un possibile status “protetto” Rudy Molard e Quentin Pacher: entrambi sanno tenere su percorsi duri e tutti e due possono fare la differenza in finali ristretti, cose che, a dispetto dell’età che avanza, potrebbero servire loro per andare a caccia di risultati pesanti, anche solo in termini di piazzamenti. Qualche libertà potrebbe prendersela anche il lussemburghese Kevin Geniets, che lavora molto spesso in ottica strategie di squadra, ma che proprio un anno fa è riuscito a raccogliere il suo primo successo da professionista, al Gp La Marseillaise, escludendo i vari Campionati nazionali.
La squadra francese ha poi un’interessante batteria di corridori veloci, anche se non velocissimi. Paul Penhöet è il più promettente di questi, a fronte dei buoni risultati ottenuti nella scorsa stagione. Il suo spunto non sembra essere abbastanza tonante per competere con i grandi delle volate, ma la sua capacità di tenere botta su percorsi mossi gli darà modo di lottare per traguardi giornalieri importanti. Lo stesso discorso potrà valere per il 23enne britannico Lewis Askey, coetaneo di Penhöet, e per il 28enne francese Cyril Barthe, che nel 2024 è rimasto leggermente sotto le aspettative. Tutte da decifrare, poi, saranno le condizioni del britannico Matthew Walls, che qualche anno fa era nel mazzo dei velocisti più promettenti di tutto il gruppo e che, anche a causa di qualche incidente, non si è mai visto ad alti livelli nelle ultime stagioni.
Rémy Rochas, attaccante da montagna, è atteso a un 2025 ben più brillante dell’appena trascorso 2024, e ci si aspetta qualche segnale più rilevante, rispetto a quelli lanciati nelle passate stagioni da pro’, da Lorenzo Germani: il corridore laziale, 22 anni, non ha ancora trovato la sua dimensione nelle gare dei “grandi”, ma su di lui la squadra continua a riporre grande fiducia, dato anche il contratto con scadenza a fine 2027. Coetaneo di Germani è Enzo Paleni, francese a dispetto del nome, che si sta specializzando in regolarista da classifiche, in particolare per le brevi corse a tappe. Un anno in meno dei due compagni appena citati lo ha Eddy Le Huitouze, che sembra voler intraprendere il sentiero dello specialista da cronometro e che pare avere anche buone qualità per muoversi su pavé e pietre varie, al netto di caratteristiche ancora tutte da inquadrare.
L’organico della formazione francese presenta poi un pacchetto di corridori esperti, pronti a cercare gloria con attacchi a lunga gittata ed a rendersi utili per compagni più adatti alla finalizzazione: è il caso di Clément Davy, Olivier Le Gac, Clément Russo e anche dello svizzero Johan Jacobs, altra novità arrivata dal CicloMercato delle scorse settimane. Qualcosa in più, in termini di risultati, ci si potrebbe attendere dal norvegese Sven Erik Bystrøm, per il quale però gli anni migliori sembrano alle spalle, mentre per Lars van den Berg sarà già una vittoria poter tornare a competere, dato il gravissimo incidente che lo ha tenuto fuori gara in pratica per tutto il 2024. Prima del forzato periodo di inattività, il neerlandese era corridore molto adatto a finali nervosi e veloci, ma le sue condizioni, almeno per il momento, sono evidentemente un’incognita.
Le giovani promesse
La squadra è mediamente molto giovane e, curiosamente, due dei quattro neoprofessionisti in organico sono ben più “stagionati” di un buon numero di compagni di squadra. È il caso di Tom Donnenwirth, che di anni sta per compierne 27 ma che sta per iniziare solo la sua terza annata in sella a una bicicletta. Nel 2024 il francese vestiva la maglia della squadra di sviluppo della Decathlon AG2R, con la quale ha raccolto risultati notevoli per il suo status, se si pensa soprattutto al terzo posto nella classifica finale del Tour of Britain. Insomma, il percorso di crescita non è di quelli canonici, ma la gamba sembra esserci, eccome.
Neopro’ abbastanza particolare è anche Clément Braz Afonso, che spicca il salto nel WorldTour a 25 anni, dopo una lunga trafila fatta fra squadre dilettantistiche e Continental. Il francese ha lanciato buoni segnali, soprattutto nelle corse di un giorno movimentate e affrontate anche da squadre della massima categoria, e si è così guadagnato la possibilità, quantomeno, di giocarsi le sue carte sul tavolo più importante. Giovani promesse, anche anagraficamente parlando, sono poi Brieuc Rolland (2003) e Thibaud Gruel (2004). Il primo dei due ha fatto vedere, nel calendario giovanile, qualità buone per tutti i terreni, tanto da vincere Il Lombardia U23 e da tenere botta anche in gare affrontate accanto ai professionisti (terzo a La Polynormande).
Gruel ha fatto parte del’organico WorldTour già dallo scorso marzo e ha di fatto sostenuto un calendario da pro’, mettendosi in evidenza su percorsi agitati e selettivi. Il francese ha a disposizione uno spunto veloce ragguardevole e potrebbe risultare importante nei piani di squadra, sia come uomo di sostegno che con un ruolo di finalizzatore.
Organico Groupama – FDJ 2025
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Potenziale Groupama - FDJ 2025
Volate - 5.1
Colline - 8.1
Montagne - 6.8
Pavé - 6.7
6.7
Sembra una stagione di transizione quella alle porte per la formazione francese, che ha perso corridori importanti sul CicloMercato e che ha deciso di seguire una strategia senza nomi troppo pesanti in entrata. Così facendo, in organico ci sono poche soluzioni per le volate e una ristretta cerchia di corridori che sembrano, almeno sulla carta, in grado di spiccare al massimo livello. Si punta parecchio, quindi, sui giovani che stanno crescendo in casa: per alcuni di loro è arrivato il momento del definitivo salto di qualità.
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